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Difendere i Mari: La Missione di Sea Shepherd Italia

Difendere i Mari: La Missione di Sea Shepherd Italia

Difendere i Mari: La Missione di Sea Shepherd Italia

Sea Sheperd approda in Italia nel 2010, come costola della Fondazione globale Sea Shepherd. L’organizzazione internazionale opera in una ventina di paesi con l’obiettivo primario di conservare le specie marine e difendere quelle in via di estinzione attraverso il monitoraggio e le investigazioni dirette e grazie a collaborazioni con le autorità marittime negli oceani di tutto il mondo.

La nascita di Sea Shepherd Italia

Andrea Morello era un volontario di Sea Shepherd Australia e Nord America già dal 2008: ha partecipato a campagne in Antartide per fermare la pesca illegale di balene. Dopo il bando del 1896, ha spiegato, nonostante il divieto della caccia commerciale alle balene, paesi come il Giappone hanno continuato a predare questi mammiferi e a venderne la carne sul mercato, mascherando le proprie spedizioni come ricerca scientifica. 

La decisione di intervenire nel Mediterraneo arriva nel 2010, quando la popolazione di tonno rosso nel Mediterraneo era ormai diventata meno del 10% di quella di appena 50 anni prima a causa della pesca industriale intensiva. La specie era ormai a rischio estinzione, le tradizionali tonnare fisse da terra stavano sparendo. Sea Shepherd ha risposto entrando nel Mediterraneo da Suez con una nave, la Steve Irwin, per investigare. Hanno scoperto e liberato circa 800 tonni rossi illegalmente pescati e tenuti in gabbie al largo delle coste libiche. E’ qui che nasce Sea Shepherd Italia, quando quella stessa nave, conclusa la missione, attraccò sulle coste italiane.

“Sea Shepherd”, spiega Morello, agisce come “guardiani delle banche della biodiversità”, fornendo un sistema di sorveglianza per aiutare le autorità. Secondo lui le aree marine protette devono essere ritenute vere e proprie “banche della biodiversità”, dove la natura deve essere lasciata a se stessa per rigenerarsi, in linea con il mandato delle Nazioni Unite di proteggere la biodiversità. 

Operazione Sicuracusa, la prima nata delle sette campagne attualmente in corso

Dal 2014, Sea Shepherd Italia ha avviato l’Operazione Siracusa, un’attività quotidiana in collaborazione con la Guardia Costiera italiana e la Guardia di Finanza che si concentra sull’Area Marina Protetta del Plemmirio, a sud di Siracusa, un luogo di straordinaria biodiversità. Qui, 15-20 volontari sorvegliano i 14 km di costa giorno e notte con radio e binocoli. Dopo oltre 10 anni di attività, l’area ha registrato un aumento del 400% della biodiversità, “Questo ci dimostra in maniera lampante – aggiunge – che il mare si riprende quando protetto e lasciato in pace”. L’organizzazione coordina mensilmente tavoli tecnici con diverse autorità, fornendo i propri “occhi” per la difesa del mare.

Un aspetto cruciale del loro lavoro è la lotta contro il bracconaggio e la pesca illegale. “Il Mediterraneo è il mare più sovrasfruttato al mondo – spiega – con il 76% di sovrapesca secondo l’ultimo rapporto FAO. Significa che sette pesci su dieci sul mercato sono pescati a un tasso superiore alla loro capacità di riprodursi. Questo indebolisce gli ecosistemi, favorendo l’arrivo di specie aliene come accaduto in questi anni con il granchio blu, il pesce leone e il pesce scorpione. 

Animali come il tonno rosso, che possono valere fino a un milione di euro all’asta in Giappone, attraggono fortemente l’illegalità. Data la scarsa presenza di polizia marittima nelle acque internazionali (quelle cioè oltre le 12 miglia dalle coste nazionali), e il sovraccarico delle autorità marittime che devono già gestire emergenze umanitarie, il volontariato di Sea Shepherd diventa fondamentale per colmare questa lacuna. Morello sottolinea l’importanza della protezione degli squali, di cui si uccidono tra 100 e 170 milioni di esemplari all’anno. “Gli squali sono predatori al vertice della catena alimentare, grandi ingegneri e dottori” degli oceani, essenziali per la loro salute e per prevenire pandemie. La loro scomparsa avrebbe effetti catastrofici sull’equilibrio marino e, di conseguenza, sulla stessa specie umana, che dipende dagli oceani in salute”.

Sea Shepherd ha anche esteso le sue operazioni in Africa Occidentale, collaborando con paesi in cui non ci sono le risorse, la formazione o le navi per difendere le loro acque dalla pesca illegale proveniente da flotte sudcoreane, cinesi, spagnole e, in alcuni casi, italiane, come Gabon, Liberia, São Tomé e Príncipe e Benin.

L’impegno educativo

Oltre alle azioni dirette in mare, Sea Shepherd Italia è fortemente impegnata nella divulgazione e nell’educazione ambientale. Attraverso il loro “progetto scuole”, i volontari visitano istituti scolastici, dalle elementari alle università, per tenere conferenze e sensibilizzare i giovani. L’obiettivo è creare consapevolezza sull’impatto delle scelte individuali, dalle abitudini alimentari agli investimenti, sul futuro del pianeta.

Morello riporta di un evento tenutosi da poco a Bassano del Grappa, dove hanno raccontato l’importanza della conservazione marina a quasi 2500 studenti, evidenziando come il mare regoli la temperatura globale e produca il 50-70% dell’ossigeno che respiriamo tramite il fitoplancton. 

Il rapporto con Banca Etica

Il rapporto tra Sea Shepherd Italia e Banca Etica è nato fin dalla costituzione della fondazione nel 2010. Andrea Morello racconta che il primo (e unico) conto bancario è stato aperto proprio con Banca Etica, e da allora hanno usato esclusivamente Banca Etica come istituto di credito per oltre 15 anni. La scelta, spiega, era inevitabile: Sea Shepherd ha un rigido codice etico e nessun altro istituto bancario è in linea con quanto prescrive. 

Gli fa eco Davide Macrini, referente Banca Etica del progetto, “Sceglierci come istituto, da parte loro, rispecchia perfettamente i valori fondanti di Sea Shepherd, da sempre impegnata nella tutela e salvaguardia degli habitat marini e della fauna selvatica che li abita”. “Condividiamo l’idea  che l’interesse più alto sia quello di tutti, e questo vale anche nella protezione dei beni comuni come il mare”.

Banca Etica ha sostenuto Sea Shepherd Italia con un mutuo fondiario per l’acquisto di un immobile per i volontari impegnati in azioni di sorveglianza delle aree marine protette, destinato a diventare la base operativa per i volontari impegnati nelle operazioni e la prima base a terra di Sea Shepherd Italia. È stato recentemente erogato un fido di cassa per finanziare il capitale circolante della Fondazione, come l’acquisto di carburante e l’allestimento della flotta per le missioni in mare, in attesa dei proventi da donazioni e 5×1000.

Macrini definisce le attività di Sea Shepherd come di indubbio valore socio-ambientale: “Il sostegno a realtà come Sea Shepherd è cruciale poiché la loro presenza costante rappresenta uno strumento efficace per prevenire pratiche dannose che danneggiano i mari, beni preziosi che appartengono a tutti. La banca è sempre pronta a supportare i loro progetti”.